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» Norma UNI8065 : 2019

ANTIGELO PER IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

I liquidi antigelo presenti sul mercato sono innumerevoli: etilenico, dietilenico, propilenico, tecnologia AOT, ecc.

Ciascuno di essi ha caratteristiche differenti, sviluppate per diversi campi di applicazione.
L’utilizzo di soluzioni acqua e glicole richiede molti accorgimenti in quanto i glicoli tendono naturalmente a degradarsi, per reazione con l’ossigeno presente nell’acqua, formando acidi.
La formazione di questi acidi conduce ad un abbassamento del pH e quindi favorisce i fenomeni corrosivi.

CH2OHOH2OH  → CH2OHCOOH    +   CHOOH

    Glicole etilenico                   Acido glicolico                  Acido formico

CH3CH2OHOH2OH → CH3CH2OHCOOH + CHCOOH

   Glicole propilenico               Acido lattico                  Acido acetico     

La UNI 8065:2019 stabilisce che può essere utilizzato solo il glicole di tipo propilenico per la sua atossicità e deve essere obbligatoriamente già additivato con specifici inibitori per impianti di climatizzazione.
In questo articolo è escluso l’antigelo per Impianti Solari Termici, perché le condizioni di esercizio sono diverse, perciò la Norma da chiare indicazioni su quali caratteristiche devono avere i liquidi antigelo differenziandoli per tipologia di impianti in quanto devono garantire, oltre alla protezione dal gelo, la massima protezione dalle corrosioni sui vari metalli, alle diverse condizioni di esercizio. Quindi, se un antigelo nasce per impianti di climatizzazione non può essere utilizzato in quelli solari termici e viceversa.

«Il glicole etilenico, inventato nel 1859, venne inizialmente utilizzato nella produzione di armi durante la Prima guerra mondiale. Oggi a causa della sua elevata tossicità per ingestione, sono sufficienti poche decine di millilitri per risultare letale, ne è assolutamente vietato l’utilizzo su tutti gli impianti di climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria.»

Inoltre, a norma di legge sono utilizzabili solo quelli hanno anche i seguenti requisiti:
Siano indicate le modalità di controllo per la protezione dal gelo;
Siano indicate le modalità di controllo del LIVELLO DEL PROTETTIVO per le corrosioni;
Siano indicati i limiti prestazionali (esempio: durata e temperatura);
Siano indicate le modalità di reintegro.

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