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» Norma UNI8065 : 2019

PROTETTIVI PER IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E/O ESTIVA

Negli impianti di climatizzazione, estiva e invernale, viene chiaramente specificato che le problematiche derivano principalmente dai fenomeni corrosivi sui metalli, in quanto producono fanghi che determinano depositi (melme e incrostazioni), i quali limitano lo scambio termico e la funzionalità sia dei generatori di calore che dei componenti ausiliari (circolatori, valvole termostatiche, contabilizzatori, ecc.).

Quindi viene specificato che:

per evitare l’innesco dei fenomeni corrosivi sui metalli, occorrono protettivi che contrastino il fenomeno anodo-catodo, ma che devono essere presenti anche protettivi specifici per tutti i metalli.

La norma indica come caratteristiche dell’acqua, di riempimento e reintegro, quelle dell’acqua potabile ma precisa che, salvo diverse indicazioni (del progettista), il pH dell’acqua nel circuito deve essere stabilizzato a valori prossimi alla neutralità, cioè tra 7 e 8,5.
Per gli impianti a bassa temperatura, radianti a pavimento o parete, viene introdotto l’uso obbligatorio del biocida che deve essere riconosciuto come tale, quindi presente nell’elenco delle sostanze biocide previste dalla normativa UE N. 528/2012.

Inoltre, non essendo più obbligatorio l’uso dell’addolcitore per potenze sotto a 100 kW, è stato introdotto l’obbligo di utilizzare uno stabilizzatore di durezza, in grado di evitare le incrostazioni da carbonato di calcio. Se l’acqua potabile ha un valore di cloruri superiore a 50 ppm e se nell’impianto sono presenti componenti in acciaio inox con basso contenuto di molibdeno, l’acqua va parzialmente demineralizzata, per portare il valore dei cloruri sotto i 50 ppm.

Perciò, tutti i protettivi devono essere specifici per l’uso e garantire le seguenti funzioni:

  • Contrastare i fenomeni corrosivi anodici e catodici
  • Avere stabilizzatori di pH (tra 7 e 8,5) compatibili con tutti i componenti
  • Avere stabilizzatori di durezza
  • Evitare corrosioni sui metalli presenti (ferro, acciaio, rame, ottone e alluminio)
Come avere la certezza che il protettivo immesso nel circuito sia efficace e risponda a quanto richiesto dalla UNI 8065/2019?

Ad oggi, è la NSF (ex Buildcert), Ente Certificatore Internazionale, che esegue i test di efficacia e dà la garanzia che la protezione sia reale su tutti i parametri previsti. La NSF, una volta ricevuta la formulazione del prodotto e un campione dello stesso, esegue i test su diversi metalli e materie plastiche, con acqua di rete dura e addolcita, anche con insufflazione di aria (condizione peggiorativa).

I testi vengono eseguiti sui seguenti metalli :

I test vengono eseguiti sulle seguenti gomme e plastiche:

I limiti massimi consentiti di corrosione sono in rosso (CIAS) e, nel caso specifico, in verde il risultato della corrosione con IDRATERM 110 sui metalli:

Tasso di corrosione dell’inibitore IDRATERM 110 sui componenti non metallici (gomme/plastiche):

A garanzia del mercato, la NSF International verifica periodicamente che il prodotto approvato e immesso nel mercato è conforme e uguale a quello utilizzato durante i test iniziali di verifica. Per questo motivo, tutti i protettivi con la certificazione NSF (ex Buildcert) saranno efficaci per proteggere dai fenomeni corrosivi causati dall’acqua.

Si ricorda che: tutti i produttori e/o i fornitori devono mettere a disposizione le modalità di verifica di controllo del protettivo e indicare i limiti prestazionali (es. durata), affinché tutti gli operatori, che intervengano nell’impianto, possano verificare la situazione e mantenere o ripristinare le condizioni di trattamento ottimale dell’acqua nell’impianto termico, nel rispetto della Norma UNI 8065:2019 che ha come obbiettivo primario il risparmio energetico.

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